Ogni anno organizzo 2 corsi intensivi base di floral design a Milano, il primo in primavera e il secondo in autunno. Per potersi immergersi completamente nel mondo del flower design, lasciandosi ammaliare dai fiori e colori occorrono sempre due giornate, alternate da parti di pratica e di teoria. In primavera la varietà di fiori mi lascia sempre senza parole: tulipani singoli, tulipani doppi, ranuncoli cloni, ranuncoli pon-pon, anemoni, fritillaria, narcisi, rami di prunus, papaveri e verdi in diverse tonalità.
Read MoreUn frizzante addio al nubilato divertendosi con i fiori
Ho organizzato un corso di floral design molto speciale, in occasione della festa di addio al nubilato per un gruppo di 8 ragazze milanesi in trasferta per il week-end a Verona. Ho scelto di insegnare a realizzare la corona floreale
Read More3 idee per creare il flower bar per il vostro evento
Master class di floral design dedicata alla creazione di un flower bar declinato in tre diversi temi a Milano. Per creare questa master class di flower design sono partita raccogliendo molte foto per creare i moodboard, ho poi scelto la palette cromatica ed infine ho deciso i tre temi che ho sviluppato.
Read More7 ingredienti per un bouquet autunnale originale
Ad inizio ottobre ho organizzato una master class di floral design nello spazio camaleontico di Lascia La scia a Milano. In questo post vi parlerò del bouquet che abbiamo creato nella prima parte della giornata.Per creare questo bouquet mi sono ispirata al mood hippy rivisitato ed interpretato nel mio stile, partendo dall’immagine di “una giovane donna a piedi nudi nel giardino che raccoglieva i fiori per il proprio bouquet”.
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Ispirazioni dal giardino per decorare la vostra tavola pasquale con ulivo, erbe aromatiche e frutta
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Festa d’amore, matrimonio boho-chic di una coppia di sposi tedeschi fra le dolci colline di Custoza nella campagna veronese
Read MoreUn giardino impressionista tra le dolci colline del senese
Viaggio in Toscana, immerso tra fiori e natura. Ispirazioni per in mio lavoro
Read MoreLA FIORITURA NEL MIO GIARDINO E TERRAZZO A MAGGIO
Ebbene siamo già a maggio, nel mio giardino e terrazzo ogni giorno c’è una sorpresa. Proprio ieri è sbocciata la prima peonia bianca, erano giorni che la stavo osservando. E che vita frenetica sui suoi boccioli e fiori, formichine che corrono su e giù, insetti che vi si adagiano…
E non si sa da dove sia arrivato un seme di papavero il cui fiore è sbocciato pochi giorni fa, la corolla così rossa e i petali così delicati.
Le piante che abbiamo scelto per la terrazza si sono ambientate molto bene.
La barriera che abbiamo creato è in continua fioritura: ad aprile le piante di Osmathus erano una nuvola bianca profumata, adesso è la volta delle rose, dalla rosa moscata con le sue delicate corolle profumate con 4 petali, alla rosa antica noisette piena di boccioli dal tenue colore rosa cipria. Negli otri di terracotta, piante di rose, ambedue profumatissime: una color bianco sporco e l’altra intensamente fucsia. Entrambe ricordano le rose inglesi da giardino David Austin.
Anche dai semi messi a dimora un mese fa si incominciano a vedere gli steli e le foglie. Per la fioritura ci vuole ancora pazienza, abbiamo piantato il pisello odoroso, la nigella e il gittaione. Tutti fiori estivi colorati.
Le piante aromatiche sono uno splendore e le prime fragole sono già state assaggiate.
Lungo il perimetro del giardino ci sono rose gialle, rosa, rosse, vermiglio. In ogni angolo c’è del colore, sembra quasi che un pittore con la propria tavolozza abbia perso i suoi colori.
Domenica pomeriggio, seduta in terrazza godendomi il sole, leggevo un articolo sull’uso della rosa nella cosmetica. Risulta essere il fiore più studiato da biologi e botanici. Sono solo due le rose, sempre antiche, che vengono usate in cosmetica: la centifolia e la damascena. La centifolia viene coltivata nel sud della Francia e in Marocco, nella valle delle rose ( se vi capita di essere in Marocco vi consiglio di vederla perché è veramente meravigliosa). La damascena arriva dalla Turchia e dalla Bulgaria. Elisabeth de Feydeau, professoressa alla scuola di profumieri a Versailles descrivel’aroma della centifolia: tono erbaceo, poudrè e gourmand. La damascena ha invece un aroma più fruttato, con note di litchi, lampone, geranio e verbena.
ARREDARE LA TERRAZZA SUL LAGO #1
Eccoci in partenza per il vivaio dove con Giovanni, botanico che sta frequentando un corso di garden design, sceglieremo le piante più adatte per arredare la terrazza sul lago di cui vi abbiamo parlato nel post precedente.
Questa terrazza diventerà un angolo relax, un proseguimento del soggiorno già dalla primavera, dove poter mangiare e rilassarsi leggendo un libro o ascoltando della musica.
Un angolo di pace.
Vedendo la terrazza con Giovanni abbiamo deciso di creare due punti di verde.
La terrazza riceve il sole nel pomeriggio e in estate c’è un pergolato di vite.
Erano presenti già alcune piante: ellebori, nandine, skimmie, rose rifiorenti, bulbi di tulipano, muscari e giacinti.
Abbiamo aggiunto delle perenni, delle aromatiche, degli arbusti, delle graminacee e dei semi di fiori. Volevamo che la terrazza fosse fiorita tutto l’anno. Tutte queste piante sono di facile manutenzione, amano sole e ½ ombra, ed un terriccio universale.
Abbiamo selezionate alcune aromatiche con un fogliame particolare: il timo variegato con foglioline verde/oro, menta rossa glaciale dalle foglie quasi rosso marsala, melissa, basilico e origano.
Un piccolo dono per i folletti: piante di fragole…
La lavanda non poteva mancare e così abbiamo scelto due varietà: la lavanda selvatica rosa che sta già fiorendo e la lavanda bianca edelweiss. Quest’ultima mi incuriosisce molto, non avendo mai visto della lavanda con fioritura bianca.
Ci siamo innamorati a prima vista della stipa (famiglia delle graminacee) con la sua ricca chioma fluente e danzante (tra l’altro è stata utilizzata in una splendida pubblicità di Hermès).
Le graminacee sono state riscoperte in questi ultimi anni e, vengono utilizzate molto dai garden designer in tutto il mondo, poiché richiedono poca acqua e manutenzione. Sono piante molto scenografiche in tutte le stagioni. In inverno, ad esempio, ricoperte di brina sono uno spettacolo emozionante.
Una piccola digressione sulle graminacee… Un’idea per una gita fuori porta sul Lago d’Iseo.
A Paratico, la garden designer Cristina Mazzucchelli, ha riqualificato il lungo lago con il parco delle erbe danzanti con molte graminacee.
Vi consiglio inoltre sempre sul Lago d’Iseo, dal 18 giugno al 3 luglio 2016, la passeggiata sulla terraferma e a pelo d’acqua, per circa 3 km, sull’installazione “The floating Piers” creata dell’artista bulgaro Christo, che collega la terraferma ad alcune isole del lago.
Per creare la barriera verde, abbiamo pensato di aggiungere due arbusti di Osmanthus Burkwoodii alle rose ( la “Noisette”, una rosa antica origina degli Stati Uniti (1817) i cui fiori sono piccoli e di un delicatissimo rosa antico e la rosa “Rosalita moscata”, un pizzico di rosa cinese, con i boccioli di 5 petali dal profumo evanescente). L’Osmanthus è un arbusto sempre verde, perenne, resistente al gelo, con una fioritura primaverile bianca profumatissima. Dopo solo una settimana i fiorellini si sono aperti.
Con il nostro bottino di piante e semi siamo ritornati verso il lago per metterli a dimora nei Bacsac.
La terra usata per invasarli è composta da metà terreno e metà terriccio.
Nella terrazza erano già presenti delle vecchie anfore in terracotta a cui abbiamo accostato i Bacsac di diverse dimensioni, aggiungendone un paio rosso ciliegia per dare un tocco di colore.
Nel prossimo post continueremo con il nostro resoconto.
DIRLO CON I FIORI - LA LAVANDA
D’estate la lavanda è assolutamente incantevole: la sua nuvola viola che luccica nella calura, circondata da sciami di api frenetiche che cercano di godere delle sue dolci delizie prima che tramonti il sole, è una magnifica visione da non perdere. Tuttavia, secoli fa, quando la lavanda cresceva solo nei climi caldi, in quei paesi si credeva che l’aspide la scegliesse come dimora. Per questo motivo ci si avvicinava alla pianta con grande circospezione e la lavanda diventò così emblema di diffidenza.
Dai tempi più antichi la lavanda è stata utilizzata per dispensarne il dolce aroma negli ambienti della casa. I romani la aggiungevano all’acqua del bagno per la sua fragranza pulita e decisa e il suo nome botanico, Lavandula, deriva dal latino lavare, con lo stesso significato assunto in italiano. I vittoriani la consideravano un fiore vecchio stile, ma sempre meritatamente amato nonché indispensabile. La si poteva acquistare facilmente dai venditori di lavanda o dalle giovani fioraie, ma era raro che si comprasse come fiore da mazzo o da composizione per la casa, forse a causa del suo significato negativo. Invece, le casalinghe scrupolose mettevano mazzi di lavanda nei cassetti e dietro i libri e le giovani ne facevano scivolare qualche rametto fra le pieghe del loro corredo da sposa. I fiori secchi, cuciti in sacchetti di tulle rosa o viola chiusi con un nastro di velluto, erano un regalo adatto per nipoti e figliocce; le signore poi, infilavano sacchettini di lavanda nei corpetti come deodorante. L’acqua di lavanda di Yardley o di Perks spruzzata sul fazzoletto dava sollievo alla fronte calda di febbre, mentre bruciando la lavanda nella stanza di un malato si eliminava l’aria viziata.
*Testo tratto dal libro I messaggi segreti dei fiori di Mandy Kirkby.
Lavanda DIFFIDENZA
La canzone della lavandaComprate la dolce lavanda fiorita,
solo un penny per sedici steli.
Belle signore, non indugiate,
ho la lavanda fresca per voi.
Se la provate ritornerete,
dona dolcezza ai vostri vestiti,
fragranza al fazzoletto nel taschino,
solo un penni per sedici steli.
Cammino per le strade di Londra
con la vostra bella lavanda odorosa,
solo un penni per sedici steli.
Canto tradizionale