UNA FINESTRA SULLA SICILIA

 
 

Il mio viaggio alla scoperta della Sicilia. Ciò che mi ha colpito maggiormente oltre alle sue incredibili bellezze storiche sono stati i profumi, la natura, la luce e i colori. La prima tappa è stata Palermo, una città incredibile, intensa, caotica, colorata, contraddittoria e profumata. Angoli mozzafiato, palazzi dove ancora puoi sentire gli echi di un’epoca passata. Mi sentivo completamente trasportata nel tempo, nelle atmosfere del Gattopardo. Lunghi viali con jacaranda, Apecar con frutta e verdura, mercati rionali, il tutto mi riportava ad altre latitudini. E poi ho ritrovato il profumo inebriante dei fiori bianchi di frangipane.

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Un tappa imperdibile è stato l’orto botanico. E’ un mondo unico in Europa, denso di forme, colori e profumi. Varcando la soglia vieni avvolto dalla fragranza del fiore di frangipane e catturato da piante–sculture ultracentenarie.

Proseguendo nel mio viaggio ho ammirato la valle dei templi e visitato il giardino di Kolymbethra restaurato dal Fai. Dopo le emozioni della valle dei templi il giardino di Kolymbethra è un’oasi di pace e verde con i suoi agrumeti, fichi d’India e macchia mediterranea.

Mi sono poi immersa nel barocco siciliano di Modica e Noto, unico al mondo. A Modica, ho soggiornato a Casa Talia, da cui si godeva una vista ineguagliabile delle sue oltre cento chiese. Qui, ogni mattina, uscendo dalla camera per andare nella terrazza–giardino per la colazione, venivo investita dai profumi intensi del gelsomino siciliano e dello stephanothis jasmoinoides. Non avevo mai sentito questi due profumi ed è stata una vera e propria scoperta.

Nel mio vagabondare ho incluso la piccola isola di Marettimo nelle Egadi e Panarea e Stromboli nelle Eolie. Su queste isole le giornate erano scandite dal sole e dal mare (niente macchine, niente illuminazione). Ho potuto godere di cieli stellati mai visti prima e delle fiammate del vulcano di Stromboli. Un’esperienza unica: questo vulcano ancora attivo, ogni ora circa erutta e di sera si possono vedere le lingue di fuoco rosso. Sono rimasta stregata da Stromboli con le sue spiagge di sabbia nera e il fondale marino con sassi lavici neri.

La natura è la vera padrona in queste isole. La luce accecante del sole, i colori intensi dei fiori e delle piante, le sfumature del mare e del cielo, sono in contrasto e allo stesso tempo in armonia con il colore della terra bruciata dal sole.

E le vostre vacanze?

 
 

LA FIORITURA NEL MIO GIARDINO E TERRAZZO A MAGGIO

 
 

Ebbene siamo già a maggio, nel mio giardino e terrazzo ogni giorno c’è una sorpresa. Proprio ieri è sbocciata la prima peonia bianca, erano giorni che la stavo osservando. E che vita frenetica sui suoi boccioli e fiori, formichine che corrono su e giù, insetti che vi si adagiano…

E non si sa da dove sia arrivato un  seme di papavero il cui fiore è sbocciato pochi giorni fa, la corolla così rossa e i petali così delicati.

Le piante che abbiamo scelto per la terrazza si sono ambientate molto bene.

La barriera che abbiamo creato è in continua fioritura: ad aprile le piante di Osmathus erano una nuvola bianca profumata, adesso è la volta delle rose,  dalla rosa moscata con le sue delicate corolle profumate con 4 petali, alla rosa antica noisette piena di boccioli dal tenue colore rosa cipria. Negli otri di terracotta, piante di rose, ambedue profumatissime: una color bianco sporco e l’altra intensamente fucsia. Entrambe ricordano le rose inglesi da giardino David Austin.

Anche dai semi messi a dimora un mese fa si incominciano a vedere gli steli e le foglie. Per la fioritura ci vuole ancora pazienza, abbiamo piantato il pisello odoroso, la nigella e il gittaione. Tutti fiori estivi colorati.

Le piante aromatiche sono uno splendore e le prime fragole sono già state assaggiate.

Lungo il perimetro del giardino ci sono rose gialle, rosa, rosse, vermiglio. In ogni angolo c’è del colore,  sembra quasi che un pittore con la propria tavolozza abbia perso i suoi colori.

Domenica pomeriggio, seduta in terrazza godendomi il sole, leggevo un articolo sull’uso della rosa nella cosmetica. Risulta essere il fiore più studiato da biologi e botanici. Sono solo due le rose, sempre antiche,  che vengono usate in cosmetica: la centifolia e la damascena. La centifolia viene coltivata nel sud della Francia e in Marocco, nella valle delle rose ( se vi capita di essere in Marocco vi consiglio di vederla perché è veramente meravigliosa). La damascena arriva dalla Turchia e dalla Bulgaria. Elisabeth de Feydeau, professoressa alla scuola di profumieri a Versailles descrivel’aroma della centifolia: tono erbaceo, poudrè e gourmand. La damascena ha invece un aroma più fruttato, con note di litchi, lampone, geranio e verbena.

Ed infine, sempre a proposito di rose, vi invito a vedere questo video sulla “rosa di Granville” proveniente dalla villa  di Monsiuer Dior a Granville in Normandia. La villa dal 1997 è diventata un museo con annesso giardino.

Ci ritroveremo fra un mese per vedere i semi fioriti e la lavanda bianca!

 
 

FIORI E IL FUORI SALONE A MILANO #2

 
 

Ho trascorso la serata nel distretto simbolo del Fuorisalone, la zona di Tortona. Che effervescenza, giovani, famiglie tutti a godersi l’aria primaverile tra il Mudec e la zona ex Ansaldo che adesso ospita gallerie, spazi espositivi, showrooms.

La seconda giornata l’ho dedicata completamente a girovagare a Brera dove si trovano gli showrooms dei grandi marchi e non solo.  Avevo alcune mete prefissate ma mi sono anche goduta ciò che di passaggio incontravo. Per caso mi sono ritrovata di fronte alla chiesa sconsacrata di San Carpoforo dove all’interno c’era Bulthaup, il cui allestimento era veramente mozzafiato. L’essenzialità delle linee, tono su tono per i mobili che interagivano perfettamente con i muri della chiesa. E in tutto ciò un tavolata lungo il quale erano disposti vasi con ranuncoli bianchi.

Tra le mie mete c’era l’orto Botanico all’interno dell’Università degli studi di Milano, una piccola oasi di pace nel centro della città. L’orto è stato creato nel 1774 sotto l’imperatrice Maria Teresa d’Austria.  Anche qui sparsi per il giardino mobili di design su cui sedersi e rilassarsi. Peonie sbocciate, delicati fiori azzurri di orchidea oltre ad uno splendido glicine rampicante. Lungo il loggiato dell’università 50 oggetti icona riproposti. Dialogo tra moderno e antico.

E poi in via Palermo un susseguirsi di designer come HayMarimekko. Marimekko ha arredato un appartamento, ogni stanza curata nei minimi particolari e l’insieme molto romantico in stile nordico. E sempre in via Palermo al n. 1 l’orto cinetico costruito sul tetto di un edificio. Un angolo fresco, delizioso, e colorato con un mix di fiori e verdura.

Ma prima di terminare non potevo non parlare dell’Hotel Diurno, un luogo magico aperto in via eccezionale per tutta la settimana del Fuorisalone. Un gioiello che grazie al FAI ha ripreso vita. Questo luogo che si trova nel sottosuolo alla fermata della metropolitana di Porta Venezia, era stato progettato da Piero Portaluppi tra il 1923 e il 1925. Qui erano ospitati bagni, terme, barbieri, parrucchieri e manicure per signore. Un salto a ritroso nel tempo… Sempre per il Fuorisalone ho visitato anche alcune stanze dell’appartamento di Piero Portaluppi  (la casa attualmente è abitata dal nipote), il fascino degli ambienti è rimasto lo stesso. Accanto c’è la vigna di Leonardo nella casa degli Attellani che non sono riuscita a vedere ma mi dicono assolutamente da non perdere.

 
 

FIORI E IL FUORI SALONE A MILANO #1

 
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A Milano, ad aprile ogni anno si svolge la settimana del design che comprende il salone del mobile e il Fuorisalone. Il Salone del mobile è nato nel 1961 per promuovere le esportazioni italiane dell’arredo ed i suoi componenti. Ad oggi è un appuntamento imperdibile per il design a livello italiano ed europeo. Per Il Fuorisalone quest’anno ci sono stati 1258 eventi sparsi in tutta la città. Durante questa settimana la città apre le sue porte, i suoi tesori a tutti. Le zone più importanti sono: la Triennale, le 5 Vie, Brera, centro, Tortona e Lambrate.
Quest’anno ho deciso di dedicare due giorni agli eventi presenti al Fuorisalone. Nel costruire l’itinerario mi sono focalizzata sull’interazione fra design e spazi storici. L’imbarazzo della scelta era veramente enorme.

La prima tappa è un must del design: lo Spazio Rossana Orlandi. Uno spazio affascinante tra cui il cortile immerso nel verde con un lungo tavolo di legno bianco con una sequela di vasi fioriti. Accanto il ristorante Marta con una decorazione floreale moderna e spumeggiante.

Proseguendo ho visitato due palazzi storici. Palazzo Litta che ospitava nel cortile un villaggio africano 2.0 ideato da Francis Kerè. Al piano superiore mi ha colpito il progetto di arredo per case minuscole di Singapore. Il soffitto era completamente coperto da palloncini colorati… Palazzo Turati ospitava i lavori di 125 designer olandesi. Entrando nel cortile la meraviglia di 15.000 bulbi di tulipani donati dal consolato olandese per ringraziare la città di Milano.

Continuando mi sono addentrata nella zona 5 Vie dietro Piazza Affari. Un reticolo di vicoli e viuzze dove in ogni angolo e cortile c’erano artigiani, piccoli negozi e installazioni in zone a dir poco insolite.

Una installazione in particolare era all’interno del Garage Sanremo, metà parcheggio e metà spazio espositivo. Interessante e molto stimolante la commistione fra luoghi insoliti e design. Sempre su questo filone si sono create installazioni in appartamenti vuoti e non ristrutturati ma ciascuno con una sua anima. La casa aperta Ladies & Gentlemen ne è un esempio con il corridoio coperto da una boiserie in legno nera,  le porte finestre con vetri colorati, per non parlare del terrazzo su un cortile chiuso.

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Ed infine l’ultima sosta è stata dallo stilista sardo Marras che ospitava Accumuli. Attraversando l’atrio del palazzo e aprendo un portone in vetro sono stata avvolta prima dal profumo inebriante del glicine e poi dai suoi fiori. Un angolo fiorito all’interno di un palazzo. Uno spazio dove il dentro e il fuori erano un continuo dialogo. Mazzi di fiori all’esterno, vestiti con tessuti floreali all’interno, carta da parati dai motivi floreali, pezzi di arredamento vintage. Il tutto creava un’atmosfera quasi onirica. Proseguendo si arrivava all’installazione Accumuli, un bagno di minimalismo con fili, terracotta e acqua. Ma l’ultimo scorcio era su una sala con tavoli imbanditi con porcellane, fiori e fotografie di persone ultracentenarie a far da cornice.

Il fil rouge di questa giornata: fiori e design.

Fine della prima parte!

 
 

ARREDARE LA TERRAZZA SUL LAGO #1

 
 

Eccoci in partenza per il vivaio dove con Giovanni, botanico che sta frequentando un corso di garden design, sceglieremo le piante più adatte per arredare la terrazza sul lago di cui vi abbiamo parlato nel post precedente.
Questa terrazza diventerà un angolo relax, un proseguimento del soggiorno già dalla primavera, dove poter mangiare e rilassarsi leggendo un libro o ascoltando della musica.
Un angolo di pace.

Vedendo la terrazza con Giovanni abbiamo deciso di creare due punti di verde.
La terrazza riceve il sole nel pomeriggio e in estate c’è un pergolato di vite.
Erano presenti già alcune piante: ellebori, nandine, skimmie, rose rifiorenti, bulbi di tulipano, muscari e giacinti.
Abbiamo aggiunto delle perenni, delle aromatiche, degli arbusti, delle graminacee e dei semi di fiori. Volevamo che la terrazza fosse fiorita tutto l’anno. Tutte queste piante sono di facile manutenzione, amano sole e ½ ombra, ed un terriccio universale.
Abbiamo selezionate alcune aromatiche con un fogliame particolare: il timo variegato con foglioline verde/oro, menta rossa glaciale dalle foglie quasi rosso marsala, melissa, basilico e origano.

Un piccolo dono per i folletti: piante di fragole…

La lavanda non poteva mancare e così abbiamo scelto  due varietà: la lavanda selvatica rosa che sta già fiorendo e la lavanda bianca edelweiss. Quest’ultima mi incuriosisce molto, non avendo mai visto della lavanda con fioritura bianca.

Ci siamo innamorati a prima vista della stipa (famiglia delle graminacee) con la sua ricca chioma fluente e  danzante (tra l’altro è stata utilizzata in una splendida pubblicità di Hermès).
Le graminacee sono state riscoperte in questi ultimi anni e, vengono utilizzate molto dai garden designer in tutto il mondo, poiché richiedono poca acqua e manutenzione. Sono piante molto scenografiche in tutte le stagioni. In inverno, ad esempio, ricoperte di brina sono uno spettacolo emozionante.
Una piccola digressione sulle graminacee… Un’idea per una gita fuori porta sul Lago d’Iseo.
A Paratico, la garden designer Cristina Mazzucchelli, ha riqualificato il lungo lago con il parco delle erbe danzanti con molte graminacee.
Vi consiglio inoltre sempre sul Lago d’Iseo, dal 18 giugno al 3 luglio 2016, la passeggiata  sulla terraferma e a pelo d’acqua, per circa 3 km,  sull’installazione “The floating Piers” creata dell’artista bulgaro Christo, che collega la terraferma ad alcune isole del lago.

Per creare la barriera verde, abbiamo pensato di aggiungere due arbusti di Osmanthus Burkwoodii alle rose ( la “Noisette”, una rosa antica origina degli Stati Uniti (1817) i cui fiori sono piccoli e di un delicatissimo rosa antico e la rosa  “Rosalita moscata”, un pizzico di rosa cinese, con i boccioli di 5 petali dal  profumo evanescente). L’Osmanthus è un arbusto sempre verde, perenne, resistente al gelo, con una fioritura primaverile bianca profumatissima. Dopo solo una settimana i fiorellini si sono aperti.

Con il nostro bottino di piante e semi siamo ritornati verso il lago per metterli a dimora nei Bacsac.
La terra usata per invasarli è composta da metà terreno e metà terriccio.
Nella terrazza erano già presenti delle vecchie anfore in terracotta a cui abbiamo accostato i Bacsac di diverse dimensioni, aggiungendone un paio rosso ciliegia per dare un tocco di colore.

Nel prossimo post continueremo con il nostro resoconto.

 
 

PRIMAVERA E VOGLIA DI GIARDINO

 
 

Fin dall’antichità, nelle varie civiltà, il giardino rappresentava e sostituiva l’Eden perduto, il luogo ideale di pace, piacere e armonia.

Nell’era attuale dove i centri abitati sono soffocati dall’inquinamento e dal cemento, dove lo spazio scarseggia, il verde è diventato il valore più prezioso ed è forte l’esigenza di trovare luoghi di riposo, di fuga dalla vita moderna, di riconciliazione con la natura. Chiunque di noi sogna di possedere una piccola Babilonia; un terrazzo fiorito, un cortile con piante rampicanti o un giardino rigoglioso.

Tra le sette meraviglie del mondo antico vi erano annoverati proprio i giardini pensili dell’antica città di Babilonia. Si narra che il re Nabuccodonosor  fece costruire i giardini per allietare le giornate della giovane moglie Amiti.  Il re adornò i giardini con alberi e piante di ogni specie possibili e immaginabili, provenienti da tutte le parti del mondo.

Oggi anche noi dobbiamo inventarci un modo nuovo per vivere la natura in città, trasformando ritagli di cemento in oasi fiorite, giardini pensili e angoli di natura sottratti al degrado, al fine di portare a innesti duraturi di natura in grado di mutare in meglio il paesaggio delle nostre case e delle nostre città.

Quale periodo migliore di questo, nel momento in cui la natura risorge, per mettere alla prova la propria voglia di contatto con la terra. E’ quasi primavera, la stagione delle semine e della messa a dimora dei bulbi a fioritura estiva e di piante belle come le peonie.

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Non perdetevi il prossimo appuntamento: con Giovanni andremo a comprare piante e semi per una terrazza sul lago. Sarà un reportage fotografico dove racconteremo questo progetto. Non mancheranno consigli e descrizioni delle piante che sceglieremo. Con il passare dei mesi condivideremo i cambiamenti che avverranno, le piccole sorprese, che ovviamente ci saranno.

Immagini:  alcune immagini sono tratte da Bacsac.

 
 

LONDRA #2

 
 

Eccomi (un po’ in ritardo, scusate) con la seconda parte di Londra.

Dopo aver trascorso la domenica scoprendo nuovi mercatini e zone mai viste eccoci con il programma degli ultimi due giorni.

Una giornata è stata dedicata al corso sui social media. Il workshop si è tenuto nel sud di Londra, a Brixton in un edificio costruito nel 1871. Un ex mobilificio ristrutturato che ospita varie iniziative. Mi hanno colpito le grandi finestre da cui filtrava il sole che illuminava l’esposizione dei fiori che avremmo poi usato. I fiori usati per la decorazione della location erano molto naturali in perfetta sintonia con il luogo.

Immagini tratte da www.flowerona.com

Immagini tratte da www.flowerona.com

L’ultimo giorno  lo abbiamo trascorso visitando la Saatchi Gallery con la retrospettiva su Chanel, la Tate Britain e il parco di Chiswick.

Non potevo perdermi la retrospettiva di Chanel presso la Saatchi Gallery a Chelsea, inaugurata proprio pochi giorni prima. La retrospettiva è stata curata da Karl Lagerfeld. Una interessante visione di Coco Chanel  condotta attraverso i sensi. Sono stati evidenziati gli elementie le esperienze di vita importanti per questa donna così audace. Una sala dedicata al  profumo Chanel N.5… Una installazione che ha ricreato le geometrie del giardino del convento dove è cresciuta… I gioielli-bijou fotografati da Karl Lagerfeld e indossati dalle celebrità… Una sala dedicata ai magnifici ricami…  Fino all’ultimo piano, dove c’erano dei workshop dedicati ai  profumi e al mondo del ricamo. È stato veramente emozionante. Vi consiglio di vedere i video che sono stati realizzati per questa retrospettiva.

È stata la prima volta che ho visito la Tate Britain (ingresso gratuito), la volta precedente avevamo visitato la Tate Modern con una mostra dedicata a Damien Hirst. Ci siamo concentrati  sulla collezione di Turner i cui quadri sono meravigliosi.

I parchi a Londra sono molti, c’è l’imbarazzo della scelta, questa volta abbiamo visitato Chiswick House &Gardens. All’interno del parco abbiamo il primo esempio di villa palladiana in Inghilterra fatta costruire dal terzo conte di Burlington. I giardini videro la nascita dell’English Landscape Movement e furono presi a modello per la creazione di celebri spazi verdi, il primo fra tutti il Central Park di New York. Se siete a Londra, da metà febbraio a metà marzo, non perdetevi il festival delle camelie (che purtroppo noi non abbiamo visto). Una collezione unica di camelie all’interno dell’affascinante serra disegnata nel 1813 da Samuel Ware per il 6° Duca del Devonshire. Anche qui ingresso gratuito per il parco e il festival delle camelie.

Ed infine ecco alcuni negozi di fiori che io adoro:

 
 

MATRIMONIO IN INVERNO

 
 

Eccomi qui per riprendere il tema del matrimonio in inverno.
Lo scorso post l’ho dedicato ai fiori. In questo parlerò delle bacche e verdi che troviamo in questa stagione.
La palette di colori che offrono le bacche è incredibilmente ricca: dai rossi ai bordeaux, dagli argentati ai viola/nero, dalle sfumature marroni a quelle aranciate.

Proprio la settimana scorsa abbiamo creato la decorazione per la cena di gala offerta da MSC Crociere per la presentazione dei menù di Natale e Capodanno creati dallo Chef Carlo Cracco. La serata si è svolta in un palazzo storico a Milano: Palazzo Visconti. Un palazzo costruito nel XVII, sale in stile barocco. La cena  si è tenuta nella sala Visconti originariamente concepita come sala da ballo.

Nel creare le decorazioni floreali ho dovuto tener conto del contesto: una sala molto ricca di stucchi, di affreschi e di tele. I colori per l’allestimento dovevano essere in armonia con la sala e con il tema della serata, che era Cuba e Natale. La scelta è stata utilizzare dei candelabri con alla base composizioni di bacche e fiori nelle tonalità dal bordeaux ai rossi ai marroni.

Le bacche che abbiamo scelto erano bacche di rosa strawberry, bacche di rosa corallo, rosellina ramificata bordeaux, brunia, iperico color cioccolato. La base di ciascuna composizione era rivestita con la foglia black tie.

Tra i verdi, il muschio è un elemento che uso molto. Dona un’atmosfera di accoglienza e morbidezza che mi riporta sempre ai ricordi di bambina, quando andavo nei boschi in inverno.

Passando poi alle tonalità del grigio, eccoci con la brunia argentata, la brunia albiflora e le bacche di eucalipto che, quando maturano, sembrano un piccolo fuoco di artificio. Che dire del fogliame… Senecio, rami di eucalipto gunnii, pino argentato.

La tonalità del viola/nero in natura si può trovare con  le bacche di viburnum e le bacche di edera. Bacche che donano eleganza e luce nelle composizioni invernali.

Per un matrimonio in bianco l’abbinamento con gli argenti e i viola/nero risulta molto elegante ed affascinante dal mio punto di vista.

Alcune foto di questo post sono ricavate da Pinterest.

 
 

LONDRA

 
 

Finalmente sono ritornata a Londra, una città in cui ho vissuto per un anno come ragazza alla pari tanto tempo fa. Una città dove mi sento a casa nonostante sia enorme, piena di gente ma allo stesso tempo così elettrizzante, ricca di novità, in continuo cambiamento. Una città dove prendo ispirazioni.

Diciamo che le scuse sono state andare a trovare Katarina,  la ragazza che ha lavorato con me per quasi due anni, e seguire un corso della blogger Rona Wheeldon.

Avevo letto su Living del mercato di fiori di Columbia Rd che si svolge la domenica mattina. È molto vivace, con gente di tutte le età che compra fiori, piante da giardino o per la casa. Le bancarelle, quel giorno, erano colme di ortensie autunnali (le avrei comprate tutte), rami di mele, viburnum compatto, narcisi, eryngium, rose, piccoli mazzolini di crisantemi, alkekengi arancioni, astilbe rosa e piante di graminacee ed elleboro.

Flower Market Colombia Rd

Flower Market Colombia Rd

Ai lati della via è un susseguirsi di piccoli negozi di vintage, di antiquariato, di arredamento e di giardino. Tutti hanno una loro spiccata personalità ma ciò che mi ha colpito maggiormente è l’inventiva di alcuni giovani che nel loro sottoscala, durante il fine settimana, allestiscono una caffetteria con caffè biologico oppure vendono succhi di frutta, ed il numero civico che appare sopra la loro insegna è ad esempio 150 ½.

Il mercato si trova nell’Est London nel quartiere di Shoreditch che sta diventando un punto di incontro di giovani stilisti, designer, artisti. I negozi sono tutti unici per lo stile e per l’arredamento.

Ecco alcuni negozi che ho trovato interessanti:

Labour&Wait  - Articoli per la casa

Murdoch London - Barbiere come una volta, fantastico l’arredamento

T2T - Negozio di tè, dove ho comprato il tè per i nostri corsi di flower design

Hostem - Negozio di abbigliamento femminile, mi ha colpito l’esposizione dei vestiti ed i materiali usati

E per il pranzo, Katarina e suo marito ci hanno accompagnato in un altro mercato molto in voga “The Ropewalk”,  nato nell’estate del 2010 sotto gli archi della stazione di Bermondsey tra  Maltby Street and Millstream Road.

Un mercato molto animato con un mix di pop-up bar e ristoranti, banchi con cibo etnico, spaziando dal tailandese al burger americano , alle tipiche “Scotch eggs”, oppure ai sandwich con burro di arachidi, che io adoro ma non sono riuscita a mangiare.

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 bar e/o ristoranti vengono allestiti solo per il week-end, uno ad esempio era all’interno di un fornaio.

Dopo aver scelto il cibo, ci siamo fermati in un pop-bar all’interno di un magazzino dove tutto era in vendita, dalle vecchie piastrelle, alle sedie, ai tavoli. Qui si beveva solo, ma potevi appunto fermati con il tuo takeaway. Ogni tavolino aveva il suo vasetto di fiori che poteva essere una vecchia bottiglia di bibita oppure un vasetto della marmellata. Libero sfogo alla fantasia.

L’ultima tappa di questa giornata è stata un tè con torta alla Keepers House presso la Royal Academy dove si sta svolgendo la mostra dell’artista cinese Ai Weiwei. Nel cortile del museo c’è un suo allestimento che trovo molto interessante.