SHOOTING FOTOGRAFICO IN GIARDINO

 
 

Quest’estate ho deciso di realizzare uno shooting fotografico in giardino. L’idea mi è venuta sfogliando il libro “At the emperor’s table” di Valentino.

Ho visto il libro in una rivista di design, me ne sono innamorata e non ho potuto non comprarlo.

La casa editrice Assouline è americana ed il libro è venduto in Italia, solo a Venezia e a Milano. Andare a Venezia non sarebbe stata una cattiva idea, anzi, è una città che adoro. Ma ho deciso di andare a Milano alla libreria Rizzoli in Galleria Vittorio Emanuele II, incuriosita dalla recente ristrutturazione. Bellissime le luci e l’atmosfera.

Adoro usare oggetti vintage e, curiosando qua e là, sono riuscita a trovare dei pezzi per allestire una tavola per una colazione romantica sotto l’ulivo.  Mi piace la luce mattutina che filtra attraverso la chioma.

Ho trovato una tovaglia con un motivo floreale. Pensando agli abbinamenti, ho scelto l’azzurro per gli oggetti e le tonalità tenui per i fiori.  L’azzurro è il colore dominante e i fiori fanno da sfondo a questa mise en place. Per me eleganza è equilibrio, tutto deve essere in armonia.

Come dice Valentino, nel suo libro “At the emperor’s table”, i fiori donano sempre vita e comfort.

In un’intervista per il lancio di questo libro, Valentino ha affermato che il suo approccio per la preparazione di una tavola è uguale al suo modo di pensare le creazioni: strati, colori, fiori. Nel corso degli anni ha raccolto una collezione di oggetti per la tavola incredibile.

Ecco a voi il risultato di questa mattinata in giardino. Potrebbe essere una tavola romantica per la colazione del giorno dopo il matrimonio?

 
 

L'ORTO NEI BALCONI IN PRIMAVERA

 
 

Siamo entrati nella nuova stagione ed è tempo di incominciare a pensare ai nostri balconi.
La primavera è dappertutto e non possiamo non averla anche noi nelle nostre terrazze.
In negozio ci siamo divertite a creare un orto fiorito con i nostri bacsac. Ci siamo sbizzarrite con bacsac da appendere, da legare ai poggioli o semplicemente da appoggiare su un davanzale.
Abbiamo trovato delle splendide begonie profumate che amano la mezza ombra con fiori stupendi dai colori delicati e inusuali.

Ma non contente, abbiamo anche comprato della euphorbia hybrid diamon frost ricadente che ama il sole e che, in estate, creerà una nuvola di fiorellini bianchi. Adesso è da far crescere godendosi i cambiamenti.

E nei nostri bacsac rossi abbiamo messo le campanule bianche, piante perenni che ogni anno regalano in primavera i loro delicati piccoli fiori bianchi o viola.

Ovviamente non potevano mancare le piante aromatiche per insaporire i nostri piatti come rosmarino, erba madre, finocchio nero selvatico, melissa, timo limone, origano e salvia.

Ma perché non avere anche sempre a disposizione dell’insalata fresca riccia e, per l’aperitivo o per il dolce, delle fragoline di bosco.

E per ispirarsi, mi sono ricordata di un articolo sugli orti pubblicato su Living equei 2 fantastici orti a Padova, che abbiamo visitato in autunno, e Merano.

E per finire, se capitate a Londra, andate a dare un’occhiata al mercato dei fiori di Columbia Road (tutte le domeniche dalle 8 alle 15) e allo spazio verde di London Fields, trasformato in un prato di fiori selvatici dove il sabato tra London Fields e Regent’s Canal c’è il Broadway Market con prodotti locali.

 
 

DIRLO CON I FIORI - LA LAVANDA

 
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D’estate la lavanda è assolutamente incantevole: la sua nuvola viola che luccica nella calura, circondata da sciami di api frenetiche che cercano di godere delle sue dolci delizie prima che tramonti il sole, è una magnifica visione da non perdere. Tuttavia, secoli fa, quando la lavanda cresceva solo nei climi caldi, in quei paesi si credeva che l’aspide la scegliesse come dimora. Per questo motivo ci si avvicinava alla pianta con grande circospezione e la lavanda diventò così emblema di diffidenza.

Dai tempi più antichi la lavanda è stata utilizzata per dispensarne il dolce aroma negli ambienti della casa. I romani la aggiungevano all’acqua del bagno per la sua fragranza pulita e decisa e il suo nome botanico, Lavandula, deriva dal latino lavare, con lo stesso significato assunto in italiano. I vittoriani la consideravano un fiore vecchio stile, ma sempre meritatamente amato nonché indispensabile. La si poteva acquistare facilmente dai venditori di lavanda o dalle giovani fioraie, ma era raro che si comprasse come fiore da mazzo o da composizione per la casa, forse a causa del suo significato negativo. Invece, le casalinghe scrupolose mettevano mazzi di lavanda nei cassetti e dietro i libri e le giovani ne facevano scivolare qualche rametto fra le pieghe del loro corredo da sposa. I fiori secchi, cuciti in sacchetti di tulle rosa o viola chiusi con un nastro di velluto, erano un regalo adatto per nipoti e figliocce; le signore poi, infilavano sacchettini di lavanda nei corpetti come deodorante. L’acqua di lavanda di Yardley o di Perks spruzzata sul fazzoletto dava sollievo alla fronte calda di febbre, mentre bruciando la lavanda nella stanza di un malato si eliminava l’aria viziata.

*Testo tratto dal libro I messaggi segreti dei fiori di Mandy Kirkby.

Lavanda DIFFIDENZA

La canzone della lavandaComprate la dolce lavanda fiorita,
solo un penny per sedici steli.
Belle signore, non indugiate,
ho la lavanda fresca per voi.
Se la provate ritornerete,
dona dolcezza ai vostri vestiti,
fragranza al fazzoletto nel taschino,
solo un penni per sedici steli.
Cammino per le strade di Londra
con la vostra bella lavanda odorosa,
solo un penni per sedici steli.
Canto tradizionale

 
 

DIRLO CON I FIORI - IL TIMO

 
 

Piccolo arbusto, dall’odore balsamico e dalle proprietà antisettiche, il timo appare già nella mitologia greca come simbolo della forza vitale, da thumos, soffio di vita.
Da questa erba aromatica si possono preparare degli ottimi infusi e si ricava anche del buonissimo miele. Il significato si lega proprio alle api, la cui operosa attività millifera, suggerisce grande energia.
Vi lasciamo alla lettura di questo breve testo, tratto dal libro Il linguaggio dei fiori di Charlotte de Latour, che ben racconta di questa splendida pianta.

Timo VITALITA’

Insetti di tutte le forme, scarabei di tutti i colori, api operaie, farfalle leggere, circondano senza posa i ciuffi fioriti del timo. Forse quest’umile piantina appare ai leggeri abitanti dell’aria, che non vivono che una primavera, come un immenso albero antico quanto la terra, coperto di foglie sempreverdi su cui i fiori troneggiano come superbe anfore, colme di miele a loro uso.

I greci consideravano il timo simbolo della vitalità; di certo, avevano osservato come il suo profumo sollecitasse la mente e fosse benefico per gli anziani cui restituiva forze, agilità e grinta.

La vitalità è una qualità battagliera associata sempre al vero coraggio. E’ per questo che un tempo le dame ricamavano spesso, sul mantello dei loro cavalieri, un’ape che ronzava intorno ad un ramo di timo. 

 
 

ALLESTIMENTI FLOREALI PER IL SALONE DEL MOBILE 2014

 
 

Quest’anno l’atelier di Tania Muser si è occupato dell’allestimento floreale degli stand di alcuni mobilifici che hanno esposto al Salone del Mobile di Milano: MazzaliBizzottoBusattoPasi.

Per ciascun espositore è stata proposta una soluzione decorativa ad hoc, fedele il più possibile all’immagine aziendale e al mood scelto per le collezioni presentate in fiera.

Abbiamo realizzato grandi mazzi, bouquet e giardini floreali con cymbidium, anthurium, foglie di monstera, zantedeschia, asparagus plumosus, bulbi di giacinto blu, rami di salice, mirto, eucalipto, garofani verde acqua, foglie black tie, steel grass.

In alcuni stand, invece, abbiamo utilizzato delle piante di piccole, medie e grandi dimensioni, tra cui erbe aromatiche, nandine, carex, in vaso oppure nei nostri Bacsac.

Nella seguente galleria fotografica potrete osservare le nostre realizzazioni!

 
 

DIRLO CON I FIORI - LA PEONIA

 
 

Nel mese di maggio sboccia un gioiello: la peonia, rosa senza spine, fiore dal fascino straordinario, dai colori vivaci e dal profumo inebriante.

Già i miti greci e romani parlavano delle peonie e il significato che gli viene attribuito tutt’oggi in occidente è legato alle ninfe: nel linguaggio dei fiori la peonia si associata al pudore e alla timidezza poiché queste creature mitologiche erano solite nascondersi tra i loro ampi petali. Esistono però altri miti legati alle proprietà curative di questo fiore, tra gli altri ricordiamo quello di Peone, il medico degli dei, che venne chiamato da Ade, ferito da Eracle, al suo capezzale. Peone curò il dio degli inferi con tale maestria da suscitare l’invidia di Asclepio, dio della medicina. Ade, per proteggere Peone dalle ire di Asclepio, lo trasformò in una splendida peonia. Le radici della peonia vengono da sempre utilizzate nella medicina tradizionale cinese, poi giapponese, per alleviare i sintomi di varie malattie. I semi di peonia, invece, venivano ingeriti interi per alleviare i dolori allo stomaco, mentre i petali venivano essiccati per preparare un infuso contro la tosse.

La peonia affonda le sue radici nell’antica Cina non solo in senso letterale, infatti, ne è diventata simbolo nazionale: la ritroviamo raffigurata nei dipinti dell’arte cinese ed è uno dei pochi fiori che fanno parte del principio Yang per cui, secondo il significato tradizionale della complementarietà degli opposti, la peonia trasmette armonia ed equilibrio all’interno di una coppia. Il Feng Shui suggerisce di inserire un quadro con dipinte delle peonie nella camera da letto per l’influenza benefica che esse esercitano nella ricerca di un compagno fedele e amorevole. Ci ha colpito il significato orientale della peonia legato alla forza vitale, alla gioia e alla fertilità, elementi energetici che ci stimolano ad affrontare con forza la vita.

Anche in Giappone la peonia ha svolto un ruolo di grande importanza tanto da ispirare le splendide poesie haiku di Buson Yosa e Issa Kobayashi.

La peonia si diffonde in seguito in occidente: solo nella seconda metà del 1700 le piante arbustive asiatiche arrivano in Inghilterra, nei giardini reali di Kew.

Questa pianta dal fusto glabro e che regala meravigliosi fiori dalle svariate forme e tonalità cromatiche, è molto utilizzata per decorare i giardini. L’abbiamo trovata anche lo scorso aprile al primo corso di flower design in Villa La Valverde. La scelta della peonia nella realizzazione di bordure arbustive è legata anche alla sua longevità e alla notevole robustezza: in Cina si narra la leggenda dell’imperatrice Wu Zetian che chiese ai giardinieri di palazzo di poter ammirare le peonie nei suoi giardini, anche se questi erano coperti di neve. Quando l’imperatrice si rese conto che il suo desiderio non poteva essere esaudito, dalla rabbia ordinò che tutte le peonie venissero bruciate, ma esse resistettero allo scempio e per questo vengono chiamate “fiori eterni”.

Peonia FORZA VITALE
Caduto il fiore / Resiste l’immagine / Della peonia
HAIKU, Yosa Buson

La peonia è stata la protagonista degli ultimi due corsi di flower design di Tania Muser e, in attesa delle foto con i risultati dell’atelier, vi proponiamo un mazzo che abbiamo realizzato con questi splendidi fiori, accostando peonie e celosia crestata, fresie, rose, viburnum opulus e rosmarino.

 
 

CORSO IN VILLA LA VALVERDE #2

 
 

Dopo la bella esperienza del primo corso di Flower Design in Villa La Valverde vi mostriamo le foto del secondo atelier, quello dedicato alla rosa, Regina di Fiori.  Abbiamo realizzato dei bouquet meravigliosi, ricchi e dai colorati vivaci, in cui l’eleganza della rosa gioca con la freschezza di spumose sfere di viburnum opulus e con frizzanti rami di lillà. (Ecco alcune immagini del materiale floreale utilizzato: IMG1 – IMG2 – IMG3). Anche questa volta ci sono stati offerti degli splendidi fiori sbocciati nel giardino della villa, come gli iris indaco e il biancospino che abbiamo utilizzato insieme a fragole e ravanelli per dei piccoli secondi bouquet insoliti e sbarazzini.

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e, anche in questo caso, complimenti per gli ottimi risultati raggiunti! Vi lasciamo sfogliare la galleria di immagini con le realizzazioni del corso.

 
 

DIRLO CON I FIORI - LA FRAGOLA

 
 

La fragola è una specie erbacea selvatica che appartiene alla famiglia delle rosacee. Il suo nome deriva dal latino fragrans, in omaggio ai suoi frutti profumati. Quest’umile piantina perenne cresce al limitare dei boschi e li copre di quei frutti deliziosi che appartengono a chiunque voglia raccoglierli. Prima di regalarci le sue dolci e odorose bacche, la fragola fiorisce da aprile a luglio in piccoli fiori bianchi a 4 o 6 petali.

Il frutto della fragola è apprezzato fin dall’Età della Pietra ma la pianta fu coltivata per la prima volta in Persia, per poi diffondersi in Europa: i suoi semi giunsero in occidente attraverso la Via della Seta. Nel Rinascimento, Luigi XIV, il re Sole, aveva una vera predilezione per le fragole, che fece coltivare nei giardini di Versailles.

La fragola possiede molte proprietà: nutritiva, astringente, diuretica e depurativa. I suoi frutti, in particolare, sono ricchi di calcio, ferro, fosforo e vitamina C.

A questa delicata piantina è attribuito il significato di pura bontà, probabilmente per il suo aroma delicato. Nel linguaggio dei fiori la fragola significa anche stima e amore: ricordiamo che il fazzoletto che Otello regalò a Desdemona era decorato con fragole ricamate.

Fragola BONTA’ ESEMPLARE

Senza alcun dubbio Dio poteva creare un frutto di bosco migliore della fragola, ma certamente non lo fece mai.
W. A. Butler

 
 

DIRLO CON I FIORI - LA MENTA

 
 

La menta piperita è una pianta rampicante che ama l’umidità: la troviamo infatti in forma selvatica presso luoghi ombrosi e vicini all’acqua, come nelle radure boschive e sulle rive di fiumi o stagni di tutta Europa.

Il suo utilizzo risale al XVII secolo. La menta viene usata per il profumo intenso e le proprietà curative, in particolare per la capacità di calmare lo stomaco. Si riteneva anche che allontanasse i raffreddori e le influenze e che il mentolo contenuto nelle sue verdi foglie potesse alzare la temperatura corporea e favorire la traspirazione. In particolare la menta trovava un grande utilizzo nell’Inghilterra vittoriana: nei dolciumi come caramelle, bastoncini e pasticche; sotto forma di coni di mentolo che venivano bruciati per alleviare i sintomi del raffreddore; come aroma nel tabacco da fiuto e nel cordiale, bevanda corroborante a volte mescolata al gin per mitigarne il gusto aspro di alcool.

Il nome di questa pianta ha origini greche: nella mitologia greca Menta era una ninfa amata da Ade che venne trasformata in pianta dalla moglie ingelosita, Persefone. Per il calore dei sentimenti che Menta nutriva per Ade, oltre al suo gusto in bocca aromatico e piccante, la menta viene chiamata piperita.
 

Menta Piperita CALORE DI UN SENTIMENTO

 
 

DIRLO CON I FIORI - IL LILLÀ

 
 

Unione di profumo, freschezza, grazia e delicatezza, il lillà venne portato in Europa dalla Perisa e si diffuse soprattutto in Inghilterra ai tempi di Enrico VIII.

I lillà sono stati consacrati alle prime trepidazioni d’amore, perché niente è più ammaliante del loro aspetto al rifiorire della primavera. Così, la freschezza del verde, la flessibilità dei rami, l’abbondanza dei fiori, la bellezza così fugace, così effimera, il colore così tenue e così variegato, tutto in loro richiama quelle emozioni celestiali che abbelliscono la bellezza e donano all’adolescenza una grazia divina. Come spiegava Robert Tyas, i magnifici fiori del lillà, con il loro profumo intenso e inebriante, hanno vita breve e fuggevole, come i primi intensi palpiti d’amore.

Questa pianta, amata anche in epoca vittoriana, fu spesso evocata nella letteratura del tempo, come in David Copperfield, di Charles Dickens, che colloca l’incantevole e ingenua Dora sotto un lillà nella scena in cui Copperfield va a farle visita portandole un marzolino di fiori da Covent Garden.

Lillà PRIME EMOZIONI D’AMORE

Erano in fiore i lillà e l’ulivelle;
ella cuciva l’abito di sposa;
né l’aria ancora apria bocci di stelle,
né s’era chiusa foglia di mimosa.
MYRICAE, G. Pascoli.