UNA FINESTRA SULLA SICILIA

 
 

Il mio viaggio alla scoperta della Sicilia. Ciò che mi ha colpito maggiormente oltre alle sue incredibili bellezze storiche sono stati i profumi, la natura, la luce e i colori. La prima tappa è stata Palermo, una città incredibile, intensa, caotica, colorata, contraddittoria e profumata. Angoli mozzafiato, palazzi dove ancora puoi sentire gli echi di un’epoca passata. Mi sentivo completamente trasportata nel tempo, nelle atmosfere del Gattopardo. Lunghi viali con jacaranda, Apecar con frutta e verdura, mercati rionali, il tutto mi riportava ad altre latitudini. E poi ho ritrovato il profumo inebriante dei fiori bianchi di frangipane.

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Un tappa imperdibile è stato l’orto botanico. E’ un mondo unico in Europa, denso di forme, colori e profumi. Varcando la soglia vieni avvolto dalla fragranza del fiore di frangipane e catturato da piante–sculture ultracentenarie.

Proseguendo nel mio viaggio ho ammirato la valle dei templi e visitato il giardino di Kolymbethra restaurato dal Fai. Dopo le emozioni della valle dei templi il giardino di Kolymbethra è un’oasi di pace e verde con i suoi agrumeti, fichi d’India e macchia mediterranea.

Mi sono poi immersa nel barocco siciliano di Modica e Noto, unico al mondo. A Modica, ho soggiornato a Casa Talia, da cui si godeva una vista ineguagliabile delle sue oltre cento chiese. Qui, ogni mattina, uscendo dalla camera per andare nella terrazza–giardino per la colazione, venivo investita dai profumi intensi del gelsomino siciliano e dello stephanothis jasmoinoides. Non avevo mai sentito questi due profumi ed è stata una vera e propria scoperta.

Nel mio vagabondare ho incluso la piccola isola di Marettimo nelle Egadi e Panarea e Stromboli nelle Eolie. Su queste isole le giornate erano scandite dal sole e dal mare (niente macchine, niente illuminazione). Ho potuto godere di cieli stellati mai visti prima e delle fiammate del vulcano di Stromboli. Un’esperienza unica: questo vulcano ancora attivo, ogni ora circa erutta e di sera si possono vedere le lingue di fuoco rosso. Sono rimasta stregata da Stromboli con le sue spiagge di sabbia nera e il fondale marino con sassi lavici neri.

La natura è la vera padrona in queste isole. La luce accecante del sole, i colori intensi dei fiori e delle piante, le sfumature del mare e del cielo, sono in contrasto e allo stesso tempo in armonia con il colore della terra bruciata dal sole.

E le vostre vacanze?

 
 

CORSO INTENSIVO DI FLORAL DESIGN

 
 

Durante il primo week-end di luglio ho tenuto il corso intensivo di floral design. Due giornate dedicate completamente al mondo floreale. Il focus è stato fornire gli strumenti teorici e pratici necessari per compiere i primi passi nell’arte del floral design.

La cornice in cui si è svolto il corso era Villa La Valverde, una villa di campagna appena fuori Verona, immersa nel verde con un magnifico giardino segreto, un frutteto e un giovane bosco.

Mentre preparavo questo corso e decidevo quali fiori utilizzare mi sono resa conto che l’elemento fondamentale era il colore. Nella prima giornata le creazioni sono state il bouquet classico  total white di rose bianche ed il giardino floreale. Con il bouquet classico le partecipanti hanno imparato la tecnica della spirale, base per creare qualsiasi tipo di bouquet. Con la composizione di un giardino floreale in spugna, il focus era l’uso di un colore sfumato in diverse tonalità.

Nella seconda giornata abbiamo affrontato la realizzazione di un bouquet naturale e romantico e di una composizione con fiori, frutta e verdura. Per il bouquet naturale, ho scelto la contrapposizione del colore scegliendo fiori non comunemente usati. Con la composizione di fiori, frutta e verdura ho posto l’accento sull’uso di forme e materiali diversi in aggiunta al colore e fiori.

Ciò che trovo sempre incredibile è come ciascuno di noi si esprima attraverso i fiori. Ci possono essere fiori che amiamo di più, colori che non risuonano con il nostro essere, forme o materiali con cui siamo più a nostro agio e il tutto è una continua scoperta. E’ uscire dalla propria zona di comfort.

Al termine di queste due intense giornate ognuna delle partecipanti ha portato a casa non solo le creazioni realizzate ma anche un ricco bagaglio di nozioni. E’ stata una esperienza intensa da cui ho imparato a mia volta molto. E’ stato un privilegio poter accompagnare queste persone cosi appassionate e motivate in questo mondo magico e meraviglioso.

Vi attendo per Il prossimo corso programmato per il 22-23 ottobre a Verona. Nel link trovate il programma dettagliato delle due giornate http://www.taniamuser.com/corso-intensivo-di-floral-design/. Per iscriversi inviatemi una mail a info@taniamuser.com.

 
 

FESTA D'ESTATE AL PROFUMO DI LAVANDA

 
 

Festa d’estate al profumo di lavanda: ecco cosa Claudia ed io abbiamo progettato per la serata di metà giugno nel suo negozio di abiti e accessori vintage. Sottosopra 33 è un angolo di Parigi a Verona. E’ un luogo molto ricco di colori, tessuti e oggetti. Per poter valorizzare appieno il negozio, ho deciso di usare un solo colore per tutte le decorazioni floreali. Così, pensando alla stagione, e al tema, ho scelto il lilla della lavanda, a cui ho aggiunto erbe aromatiche, mirto, more, roselline e peonie dal nome evocativo “Lemon Chiffon”. Quando ho visto queste peonie, me ne sono innamorata a prima vista e sapevo che sarebbero state perfette per la serata di Claudia. Non trovo  aggettivi adatti per descrivere il loro colore, per fortuna ci sono le foto…

“Una Domenica in campagna” il film di Bertrand Tavernier, ecco l’atmosfera che volevo ricreare per la vetrina dal gusto retrò. Claudia ha scelto il vestito perfetto, in tulle acquamarina chiarissimo con una delicata sciarpa in seta azzurra, io ho aggiunto una borsetta bianca con rose lilla, more e lavanda. Accanto una sedia francese da giardino fine ‘800 con piattini dai motivi floreali e piccoli bicchieri in vetro francesi con rose e acqua lilla… E per dare quel tocco di eleganza senza tempo, un vaso trasparente con peonie.

Nel negozio la lavanda, le rose e le peonie creavano la scenografia ideale, dove spille floreali, vestiti e accessori erano in perfetto equilibrio.

Con Claudia abbiamo deciso di proporre una dimostrazione floreale che si è svolta al piano di sotto. Qui ho portato virtualmente un angolo di giardino aromatico tra i muri in sasso e gli abiti vintage. Per la serata ho deciso di creare una ghirlanda aromatica. Trovo molto rilassante lavorare con le erbe aromatiche perché mentre le lavori godi dei loro aromi. Avevo a disposizione, salvia, mirto, rosmarino, lavanda, menta e melissa.

La serata poi è proseguita con assaggi di cucina coreana, vino e leggerezza di una notte di mezza estate…

 
 

LA PEONIA

 
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La peonia, un fiore che sboccia a maggio, una meraviglia che mi lascia sempre senza parole. Essendo innamorata di questo fiore, ho deciso di dedicargli una serie di scatti. E così nel laboratorio ho cercato alcuni oggetti da abbinare. Ho trovato dei vasetti, delle borse in carta fatte a mano dalla stilista olandese Ilvy Jacobs, un piatto antico e… Attraversando il piccolo orto dietro casa non ho resistito e i ciuffi di insalata verde smeraldo sono diventati la perfetta cornice per alcune pose.

Tra le numerose varietà ho scelto la peonia Sarah Bernhardt, dalla tonalità rosa pastello con alcune striature rosse nei petali, vicino allo stelo. Per me è sempre una fonte di meraviglia osservare la metamorfosi di questo fiore: da bocciolo tondo e molto compatto si trasforma in un fiore così stracolmo di petali, un po’ spettinato e dall’aria leggermente stropicciata. Se affondi il viso, il fiore ti accarezza con la sua dolcezza, la freschezza e la delicatezza dei suoi petali. Non penso che ci possa essere niente di più morbido e delicato. E mentre le stavo acquistando, mi sono imbattuta nella peonia Eventide che non avevo ancora visto. Questa peonia è a fiore semplice, dal colore rosa corallo intenso che col passare dei giorni si schiarisce fino a diventare bianco. Le peonie a fiore semplice si aprono con la luce del giorno per poi richiudersi con il calare dalla notte.
La peonia Sarah Bernhardt appartiene alla specie delle piante erbacee, già conosciuta nell’antica Grecia per le sue proprietà mediche. E’ originaria dalla Cina dove è chiamata la regina dei fiori e fin dall’antichità è stata oggetto di un vero e proprio culto. La dinastia Qing nel 1903 la dichiara fiore nazionale. Renoir ha dedicato parecchi dipinti a questo fiore. Nel post “dirlo con i fiori” potete leggere altre notizie e curiosità.
E dopo questo breve excursus lascio la parola alle immagini che ho scattato.

Ogni anno mi ripropongo di andarea visitare il vivaio delle Commande a Carmagnola in provincia di Torino, nato dalla passione per questo fiore ma ancora non ci sono riuscita. Se siete in questo periodo nelle vicinanze fateci un salto, penso che ne valga la pena.

 
 

LA FIORITURA NEL MIO GIARDINO E TERRAZZO A MAGGIO

 
 

Ebbene siamo già a maggio, nel mio giardino e terrazzo ogni giorno c’è una sorpresa. Proprio ieri è sbocciata la prima peonia bianca, erano giorni che la stavo osservando. E che vita frenetica sui suoi boccioli e fiori, formichine che corrono su e giù, insetti che vi si adagiano…

E non si sa da dove sia arrivato un  seme di papavero il cui fiore è sbocciato pochi giorni fa, la corolla così rossa e i petali così delicati.

Le piante che abbiamo scelto per la terrazza si sono ambientate molto bene.

La barriera che abbiamo creato è in continua fioritura: ad aprile le piante di Osmathus erano una nuvola bianca profumata, adesso è la volta delle rose,  dalla rosa moscata con le sue delicate corolle profumate con 4 petali, alla rosa antica noisette piena di boccioli dal tenue colore rosa cipria. Negli otri di terracotta, piante di rose, ambedue profumatissime: una color bianco sporco e l’altra intensamente fucsia. Entrambe ricordano le rose inglesi da giardino David Austin.

Anche dai semi messi a dimora un mese fa si incominciano a vedere gli steli e le foglie. Per la fioritura ci vuole ancora pazienza, abbiamo piantato il pisello odoroso, la nigella e il gittaione. Tutti fiori estivi colorati.

Le piante aromatiche sono uno splendore e le prime fragole sono già state assaggiate.

Lungo il perimetro del giardino ci sono rose gialle, rosa, rosse, vermiglio. In ogni angolo c’è del colore,  sembra quasi che un pittore con la propria tavolozza abbia perso i suoi colori.

Domenica pomeriggio, seduta in terrazza godendomi il sole, leggevo un articolo sull’uso della rosa nella cosmetica. Risulta essere il fiore più studiato da biologi e botanici. Sono solo due le rose, sempre antiche,  che vengono usate in cosmetica: la centifolia e la damascena. La centifolia viene coltivata nel sud della Francia e in Marocco, nella valle delle rose ( se vi capita di essere in Marocco vi consiglio di vederla perché è veramente meravigliosa). La damascena arriva dalla Turchia e dalla Bulgaria. Elisabeth de Feydeau, professoressa alla scuola di profumieri a Versailles descrivel’aroma della centifolia: tono erbaceo, poudrè e gourmand. La damascena ha invece un aroma più fruttato, con note di litchi, lampone, geranio e verbena.

Ed infine, sempre a proposito di rose, vi invito a vedere questo video sulla “rosa di Granville” proveniente dalla villa  di Monsiuer Dior a Granville in Normandia. La villa dal 1997 è diventata un museo con annesso giardino.

Ci ritroveremo fra un mese per vedere i semi fioriti e la lavanda bianca!

 
 

FIORI E IL FUORI SALONE A MILANO #2

 
 

Ho trascorso la serata nel distretto simbolo del Fuorisalone, la zona di Tortona. Che effervescenza, giovani, famiglie tutti a godersi l’aria primaverile tra il Mudec e la zona ex Ansaldo che adesso ospita gallerie, spazi espositivi, showrooms.

La seconda giornata l’ho dedicata completamente a girovagare a Brera dove si trovano gli showrooms dei grandi marchi e non solo.  Avevo alcune mete prefissate ma mi sono anche goduta ciò che di passaggio incontravo. Per caso mi sono ritrovata di fronte alla chiesa sconsacrata di San Carpoforo dove all’interno c’era Bulthaup, il cui allestimento era veramente mozzafiato. L’essenzialità delle linee, tono su tono per i mobili che interagivano perfettamente con i muri della chiesa. E in tutto ciò un tavolata lungo il quale erano disposti vasi con ranuncoli bianchi.

Tra le mie mete c’era l’orto Botanico all’interno dell’Università degli studi di Milano, una piccola oasi di pace nel centro della città. L’orto è stato creato nel 1774 sotto l’imperatrice Maria Teresa d’Austria.  Anche qui sparsi per il giardino mobili di design su cui sedersi e rilassarsi. Peonie sbocciate, delicati fiori azzurri di orchidea oltre ad uno splendido glicine rampicante. Lungo il loggiato dell’università 50 oggetti icona riproposti. Dialogo tra moderno e antico.

E poi in via Palermo un susseguirsi di designer come HayMarimekko. Marimekko ha arredato un appartamento, ogni stanza curata nei minimi particolari e l’insieme molto romantico in stile nordico. E sempre in via Palermo al n. 1 l’orto cinetico costruito sul tetto di un edificio. Un angolo fresco, delizioso, e colorato con un mix di fiori e verdura.

Ma prima di terminare non potevo non parlare dell’Hotel Diurno, un luogo magico aperto in via eccezionale per tutta la settimana del Fuorisalone. Un gioiello che grazie al FAI ha ripreso vita. Questo luogo che si trova nel sottosuolo alla fermata della metropolitana di Porta Venezia, era stato progettato da Piero Portaluppi tra il 1923 e il 1925. Qui erano ospitati bagni, terme, barbieri, parrucchieri e manicure per signore. Un salto a ritroso nel tempo… Sempre per il Fuorisalone ho visitato anche alcune stanze dell’appartamento di Piero Portaluppi  (la casa attualmente è abitata dal nipote), il fascino degli ambienti è rimasto lo stesso. Accanto c’è la vigna di Leonardo nella casa degli Attellani che non sono riuscita a vedere ma mi dicono assolutamente da non perdere.

 
 

FIORI E IL FUORI SALONE A MILANO #1

 
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A Milano, ad aprile ogni anno si svolge la settimana del design che comprende il salone del mobile e il Fuorisalone. Il Salone del mobile è nato nel 1961 per promuovere le esportazioni italiane dell’arredo ed i suoi componenti. Ad oggi è un appuntamento imperdibile per il design a livello italiano ed europeo. Per Il Fuorisalone quest’anno ci sono stati 1258 eventi sparsi in tutta la città. Durante questa settimana la città apre le sue porte, i suoi tesori a tutti. Le zone più importanti sono: la Triennale, le 5 Vie, Brera, centro, Tortona e Lambrate.
Quest’anno ho deciso di dedicare due giorni agli eventi presenti al Fuorisalone. Nel costruire l’itinerario mi sono focalizzata sull’interazione fra design e spazi storici. L’imbarazzo della scelta era veramente enorme.

La prima tappa è un must del design: lo Spazio Rossana Orlandi. Uno spazio affascinante tra cui il cortile immerso nel verde con un lungo tavolo di legno bianco con una sequela di vasi fioriti. Accanto il ristorante Marta con una decorazione floreale moderna e spumeggiante.

Proseguendo ho visitato due palazzi storici. Palazzo Litta che ospitava nel cortile un villaggio africano 2.0 ideato da Francis Kerè. Al piano superiore mi ha colpito il progetto di arredo per case minuscole di Singapore. Il soffitto era completamente coperto da palloncini colorati… Palazzo Turati ospitava i lavori di 125 designer olandesi. Entrando nel cortile la meraviglia di 15.000 bulbi di tulipani donati dal consolato olandese per ringraziare la città di Milano.

Continuando mi sono addentrata nella zona 5 Vie dietro Piazza Affari. Un reticolo di vicoli e viuzze dove in ogni angolo e cortile c’erano artigiani, piccoli negozi e installazioni in zone a dir poco insolite.

Una installazione in particolare era all’interno del Garage Sanremo, metà parcheggio e metà spazio espositivo. Interessante e molto stimolante la commistione fra luoghi insoliti e design. Sempre su questo filone si sono create installazioni in appartamenti vuoti e non ristrutturati ma ciascuno con una sua anima. La casa aperta Ladies & Gentlemen ne è un esempio con il corridoio coperto da una boiserie in legno nera,  le porte finestre con vetri colorati, per non parlare del terrazzo su un cortile chiuso.

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Ed infine l’ultima sosta è stata dallo stilista sardo Marras che ospitava Accumuli. Attraversando l’atrio del palazzo e aprendo un portone in vetro sono stata avvolta prima dal profumo inebriante del glicine e poi dai suoi fiori. Un angolo fiorito all’interno di un palazzo. Uno spazio dove il dentro e il fuori erano un continuo dialogo. Mazzi di fiori all’esterno, vestiti con tessuti floreali all’interno, carta da parati dai motivi floreali, pezzi di arredamento vintage. Il tutto creava un’atmosfera quasi onirica. Proseguendo si arrivava all’installazione Accumuli, un bagno di minimalismo con fili, terracotta e acqua. Ma l’ultimo scorcio era su una sala con tavoli imbanditi con porcellane, fiori e fotografie di persone ultracentenarie a far da cornice.

Il fil rouge di questa giornata: fiori e design.

Fine della prima parte!

 
 

ARREDARE LA TERRAZZA SUL LAGO #1

 
 

Eccoci in partenza per il vivaio dove con Giovanni, botanico che sta frequentando un corso di garden design, sceglieremo le piante più adatte per arredare la terrazza sul lago di cui vi abbiamo parlato nel post precedente.
Questa terrazza diventerà un angolo relax, un proseguimento del soggiorno già dalla primavera, dove poter mangiare e rilassarsi leggendo un libro o ascoltando della musica.
Un angolo di pace.

Vedendo la terrazza con Giovanni abbiamo deciso di creare due punti di verde.
La terrazza riceve il sole nel pomeriggio e in estate c’è un pergolato di vite.
Erano presenti già alcune piante: ellebori, nandine, skimmie, rose rifiorenti, bulbi di tulipano, muscari e giacinti.
Abbiamo aggiunto delle perenni, delle aromatiche, degli arbusti, delle graminacee e dei semi di fiori. Volevamo che la terrazza fosse fiorita tutto l’anno. Tutte queste piante sono di facile manutenzione, amano sole e ½ ombra, ed un terriccio universale.
Abbiamo selezionate alcune aromatiche con un fogliame particolare: il timo variegato con foglioline verde/oro, menta rossa glaciale dalle foglie quasi rosso marsala, melissa, basilico e origano.

Un piccolo dono per i folletti: piante di fragole…

La lavanda non poteva mancare e così abbiamo scelto  due varietà: la lavanda selvatica rosa che sta già fiorendo e la lavanda bianca edelweiss. Quest’ultima mi incuriosisce molto, non avendo mai visto della lavanda con fioritura bianca.

Ci siamo innamorati a prima vista della stipa (famiglia delle graminacee) con la sua ricca chioma fluente e  danzante (tra l’altro è stata utilizzata in una splendida pubblicità di Hermès).
Le graminacee sono state riscoperte in questi ultimi anni e, vengono utilizzate molto dai garden designer in tutto il mondo, poiché richiedono poca acqua e manutenzione. Sono piante molto scenografiche in tutte le stagioni. In inverno, ad esempio, ricoperte di brina sono uno spettacolo emozionante.
Una piccola digressione sulle graminacee… Un’idea per una gita fuori porta sul Lago d’Iseo.
A Paratico, la garden designer Cristina Mazzucchelli, ha riqualificato il lungo lago con il parco delle erbe danzanti con molte graminacee.
Vi consiglio inoltre sempre sul Lago d’Iseo, dal 18 giugno al 3 luglio 2016, la passeggiata  sulla terraferma e a pelo d’acqua, per circa 3 km,  sull’installazione “The floating Piers” creata dell’artista bulgaro Christo, che collega la terraferma ad alcune isole del lago.

Per creare la barriera verde, abbiamo pensato di aggiungere due arbusti di Osmanthus Burkwoodii alle rose ( la “Noisette”, una rosa antica origina degli Stati Uniti (1817) i cui fiori sono piccoli e di un delicatissimo rosa antico e la rosa  “Rosalita moscata”, un pizzico di rosa cinese, con i boccioli di 5 petali dal  profumo evanescente). L’Osmanthus è un arbusto sempre verde, perenne, resistente al gelo, con una fioritura primaverile bianca profumatissima. Dopo solo una settimana i fiorellini si sono aperti.

Con il nostro bottino di piante e semi siamo ritornati verso il lago per metterli a dimora nei Bacsac.
La terra usata per invasarli è composta da metà terreno e metà terriccio.
Nella terrazza erano già presenti delle vecchie anfore in terracotta a cui abbiamo accostato i Bacsac di diverse dimensioni, aggiungendone un paio rosso ciliegia per dare un tocco di colore.

Nel prossimo post continueremo con il nostro resoconto.