ANEMONE

 
 
 

Nella galleria dei fiori invernali è arrivato il momento di dedicare del tempo all’anemone, un fiore timido di primo acchito. E’ un fiore pieno di grazia, che si impara ad amare un po’ alla volta. Quando acquisto i fiori, gli anemoni appaiono sempre dimessi accanto ad altri molto più appariscenti, come ad esempio i ranuncoli, i tulipani oppure le rose. I mazzi di anemoni hanno sempre la maggior parte dei boccioli molto chiusi, avviluppati su stessi, come se dovessero nascondere un segreto.

Una volta arrivati in laboratorio, incomincia l’attesa: un poco alla volta si schiudono prendendosi tutto il tempo necessario. La forma in cui si aprono, mi ricordala piroetta di una ballerina con una leggera gonna in velo quasi trasparente. Quando è finalmente sbocciato,l’anemone rivela tutta la sua magnificenza con il centro nero contornato da petali leggeri dai colori molto intensi. Si passa dal bianco candido perfetto per un bouquet invernale al rosso vivo ideale per Natale e San Valentino,  all’eleganza senza tempo del bordeaux, all’intenso fucsia terminando con misterioso blu-viola.

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Per terminare, ecco alcuni consigli pratici: gli steli sono vuoti e perciò delicati e di conseguenza bisogna maneggiarli con cura; hanno bisogno di poca acqua (massimo 5 dita nel vaso) e, se composti all’interno di un mazzo o composizione bisogna tener presente che crescono sovrastando gli altri fiori (lo stesso succede anche con i tulipani). Se dovete fare un lavoro, il consiglio è prenderli almeno 3 giorni prima in modo che si possano aprire.

Mi sono imbattuta in queste fotografie di anemoni da cui sono stata subito rapita, scattate da Jessica, una floral designer californiana che mi ha rivelato che sono uno dei suoi fiori preferiti. Direi che ne ha colto appieno la loro bellezza.

E voi nella hit parade dei fiori invernali quale preferite?

 

fiori per la vostra tavola di Natale

 
 

Per la vostra tavola di Natale propongo i colori dell’oggettistica del concept store Froh Sinn a Zurigo, abbondante neve, il calore e la luce delle candele e queste decorazioni floreali:

  • mazzo di benvenuto, se potete in vaso azzurro
  • 3 bouquet di rose bianche per il vostro centrotavola
  • piccolo mazzo per ciascun invitato da appoggiare  se potete su tovaglioli blu

INGREDIENTI
mazzo di benvenuto

  • 1 ramo medio di pino normandianno
  • 1 ramo medio di pino argentato
  • 2 rami piccoli di cipresso argentato con pigne
  • 2 steli di bacche di brunia argentata
  • 2 steli di bacche di iperico bianco
  • 1 stelo di eryngium blu

bouquet di rose

  • 6 steli di rose bianche ben aperte
  • tuya quanto basta

mazzolino per ciascun invitato

  • 1 stelo di rosellina bianca ramificata
  • 1 stelo di iperico bianco
  • 1 stelo di eryngium blu naturale
  • tuya, pino, cipresso quanto basta
  • rametto con bacche di eucalipto

Consigli per l’esecuzione

Mazzo di benvenuto: iniziate con i due rami grandi di pino leggermente sovrapposti, continuate aggiungendo a varie altezze il cipresso argentato e terminate con il gruppo di bacche sul davanti. Se desiderate potete anche inserire un filo sottile di luci led tra i rami.

Bouquet di rose: togliete a ciascun stelo di rosa tutte le foglie e poi con la tecnica della spirale create il bouquet (ecco il link con la tecnica). Al termine legatelo con dello spago o nastro e ricoprite i gambi delle rose con piccoli rami di tuya che avrete preparato prima.

Mazzolino per ciascun invitato: suddividete lo stelo di rosa ramificata e lo stelo ramificato di eryngium in modo da ottenere tanti piccoli steli e preparate dei rami corti di verde vario. Iniziate con l’eryngium, poi aggiungete del verde, continuando con le roselline, l’iperico bianco e il rametto di eucalipto. Legate con del nastro o corda tinta blu cenere.

Se avete bisogno di ulteriori consigli per la decorazione della vostra tavola di Natale inviatemi pure una mail e con piacere vi risponderò. Non vedo l’ora di vedere le foto delle vostre realizzazioni!

Se volete approfondire le vostre conoscenze, oppure regalare un corso vi aspetto per il workshop di San Valentino il cui tema sarà  come creare un bouquet direttamente in vaso. Ecco il link con tutti i dettagli.

Buon Natale, ci rivediamo a gennaio!

 
 

CORSO INTENSIVO DI FLORAL DESIGN

 
 

Durante il primo week-end di luglio ho tenuto il corso intensivo di floral design. Due giornate dedicate completamente al mondo floreale. Il focus è stato fornire gli strumenti teorici e pratici necessari per compiere i primi passi nell’arte del floral design.

La cornice in cui si è svolto il corso era Villa La Valverde, una villa di campagna appena fuori Verona, immersa nel verde con un magnifico giardino segreto, un frutteto e un giovane bosco.

Mentre preparavo questo corso e decidevo quali fiori utilizzare mi sono resa conto che l’elemento fondamentale era il colore. Nella prima giornata le creazioni sono state il bouquet classico  total white di rose bianche ed il giardino floreale. Con il bouquet classico le partecipanti hanno imparato la tecnica della spirale, base per creare qualsiasi tipo di bouquet. Con la composizione di un giardino floreale in spugna, il focus era l’uso di un colore sfumato in diverse tonalità.

Nella seconda giornata abbiamo affrontato la realizzazione di un bouquet naturale e romantico e di una composizione con fiori, frutta e verdura. Per il bouquet naturale, ho scelto la contrapposizione del colore scegliendo fiori non comunemente usati. Con la composizione di fiori, frutta e verdura ho posto l’accento sull’uso di forme e materiali diversi in aggiunta al colore e fiori.

Ciò che trovo sempre incredibile è come ciascuno di noi si esprima attraverso i fiori. Ci possono essere fiori che amiamo di più, colori che non risuonano con il nostro essere, forme o materiali con cui siamo più a nostro agio e il tutto è una continua scoperta. E’ uscire dalla propria zona di comfort.

Al termine di queste due intense giornate ognuna delle partecipanti ha portato a casa non solo le creazioni realizzate ma anche un ricco bagaglio di nozioni. E’ stata una esperienza intensa da cui ho imparato a mia volta molto. E’ stato un privilegio poter accompagnare queste persone cosi appassionate e motivate in questo mondo magico e meraviglioso.

Vi attendo per Il prossimo corso programmato per il 22-23 ottobre a Verona. Nel link trovate il programma dettagliato delle due giornate http://www.taniamuser.com/corso-intensivo-di-floral-design/. Per iscriversi inviatemi una mail a info@taniamuser.com.

 
 

LA PEONIA

 
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La peonia, un fiore che sboccia a maggio, una meraviglia che mi lascia sempre senza parole. Essendo innamorata di questo fiore, ho deciso di dedicargli una serie di scatti. E così nel laboratorio ho cercato alcuni oggetti da abbinare. Ho trovato dei vasetti, delle borse in carta fatte a mano dalla stilista olandese Ilvy Jacobs, un piatto antico e… Attraversando il piccolo orto dietro casa non ho resistito e i ciuffi di insalata verde smeraldo sono diventati la perfetta cornice per alcune pose.

Tra le numerose varietà ho scelto la peonia Sarah Bernhardt, dalla tonalità rosa pastello con alcune striature rosse nei petali, vicino allo stelo. Per me è sempre una fonte di meraviglia osservare la metamorfosi di questo fiore: da bocciolo tondo e molto compatto si trasforma in un fiore così stracolmo di petali, un po’ spettinato e dall’aria leggermente stropicciata. Se affondi il viso, il fiore ti accarezza con la sua dolcezza, la freschezza e la delicatezza dei suoi petali. Non penso che ci possa essere niente di più morbido e delicato. E mentre le stavo acquistando, mi sono imbattuta nella peonia Eventide che non avevo ancora visto. Questa peonia è a fiore semplice, dal colore rosa corallo intenso che col passare dei giorni si schiarisce fino a diventare bianco. Le peonie a fiore semplice si aprono con la luce del giorno per poi richiudersi con il calare dalla notte.
La peonia Sarah Bernhardt appartiene alla specie delle piante erbacee, già conosciuta nell’antica Grecia per le sue proprietà mediche. E’ originaria dalla Cina dove è chiamata la regina dei fiori e fin dall’antichità è stata oggetto di un vero e proprio culto. La dinastia Qing nel 1903 la dichiara fiore nazionale. Renoir ha dedicato parecchi dipinti a questo fiore. Nel post “dirlo con i fiori” potete leggere altre notizie e curiosità.
E dopo questo breve excursus lascio la parola alle immagini che ho scattato.

Ogni anno mi ripropongo di andarea visitare il vivaio delle Commande a Carmagnola in provincia di Torino, nato dalla passione per questo fiore ma ancora non ci sono riuscita. Se siete in questo periodo nelle vicinanze fateci un salto, penso che ne valga la pena.

 
 

I TULIPANI

 
 

Quando parlo o scrivo a proposito dei tulipani non so mai da dove incominciare. Di questi fiori mi affascina tutto: la loro provenienza, la loro storia, le leggende, il loro significato (in questo post lo potete scoprire), le innumerevoli qualità e colori.
Proviene dal vicino Oriente, la Turchia, dove è considerato il fiore nazionale. In Europa apparve nel XVI secolo a Vienna, portato dagli ambasciatori del Sacro romano impero e si diffuse poi nel resto d’Europa. In Olanda dal 1644 al 1647 scoppiò la tulipanomania. Durante questi anni i prezzi dei bulbi salirono alla stelle creando delle vere e proprie fortune ma anche gettando sul lastrico non poche fortune. Finalmente nel XIX intervenne lo stato per regolamentarne i prezzi rendendoli accessibili a tutti.
Il 16 gennaio è la giornata nazionale del tulipano in Olanda e, nella piazza principale di Amsterdam, Dam Square, viene creato un giardino temporaneo con più di 200.000 tulipani. Ogni anno almeno 10.000 visitatori vanno a Dam Square e ricevono un tulipano in omaggio.

Tra le infinite varietà di tulipani eccone alcune che io prediligo.
Tulipani francesi: la loro caratteristica è la lunghezza e flessuosità degli steli. Con il passare dei giorni è affascinante vedere come questi tulipani si muovono, si curvano. Un suggerimento:  date un’occhiata ai tulipani francesi all’ hotel Claridges di Londra.

Tulipani doppi: il bocciolo ha almeno 15 petali e quando si apre ricorda la peonia. Una varietà che mi piace tantissimo e ideale per le spose invernali è il tulipano fox trot dalle tenere sfumature di rosa e bianco.

Tulipani parrots: la caratteristica sono i petali irregolari che ricordano le piume dei papagalli.

Tulipani sfrangiati: i petali sono sfrangiati sulla sommità.

Nella vita dei tulipani è affascinante vedere la loro trasformazione nei giorni, come si modificano i colori, come si aprono, si piegano e crescono. È un mondo che trovo veramente stupendo, un vero dono della natura.
Per il mantenimento corretto dei tulipani nei vasi, occorrono al massimo 5 dita di acqua. Un’altra caratteristica di questo fiore è la sua continua crescita. All’interno di mazzi o composizioni questo fattore è da tenere presente perché dopo un paio di giorni avremo i tulipani che sovrastano gli altri fiori…

 
 

IL RANUNCOLO

 
 

Il  ranuncolo: pura poesia, un  fiore molto femminile il cui bocciolo è costituito da strati su strati di leggeri petali. Il suo nome in latino è Ranuncolus Asiaticus. E’ conosciuto anche come rosa di primavera. Nel post “Dirlo con i fiori” potrete scoprire il suo significato.

Il ranuncolo  incomincia ad apparire nei mercati di fiori a dicembre  e si può trovare fino a maggio. Lo spettacolo  di vederli tutti insieme è mozzafiato.  È uno dei pochissimi fiori che viene prodotto in Italia ed esportato.

È un fiore ricco di tonalità: dal bianco candido al bordeaux, dal rosa cipria all’inteso fucsia, dall’arancione al delicato crema, e non potevano mancare le varie sfumature di giallo.

Anche le varietà sono veramente molte: dal classico al prezzemolo, dal pon pon al cappuccino fino al superlativo clone.

Il ranuncolo clone è una varietà introdotta non molti anni fa nel mercato floreale e viene  prodotto a Sanremo dove è stato creato. La sua testa è molto più grande di un normale ranuncolo.

Il ranuncolo è molto versatile ed è stupendo poterlo usare nei matrimoni. Il ranuncolo clone può essere paragonato alle rose inglesi da giardino o anche alle peonie per la loro magnificenza.

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La bellezza del ranuncolo aumenta con il passare dei giorni perché il fiore si apre sempre di più ed i petali sembrano essere fatti in una leggera seta.

Questo fiore dall’aspetto fragile in casa hanno un’ottima durata circa 7 giorni, ed il clone anche oltre 14 giorni. Il consiglio: poca acqua nel vaso (non più di 5 dita) altrimenti lo stelo marcisce. Quando il bocciolo diventa molto pesante si può tagliare e far galleggiare in un vaso e continuare ancora a goderselo.

Alcune immagini sono tratte da Floret e Flowerona.

 
 

DIRLO CON I FIORI - LA LAVANDA

 
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D’estate la lavanda è assolutamente incantevole: la sua nuvola viola che luccica nella calura, circondata da sciami di api frenetiche che cercano di godere delle sue dolci delizie prima che tramonti il sole, è una magnifica visione da non perdere. Tuttavia, secoli fa, quando la lavanda cresceva solo nei climi caldi, in quei paesi si credeva che l’aspide la scegliesse come dimora. Per questo motivo ci si avvicinava alla pianta con grande circospezione e la lavanda diventò così emblema di diffidenza.

Dai tempi più antichi la lavanda è stata utilizzata per dispensarne il dolce aroma negli ambienti della casa. I romani la aggiungevano all’acqua del bagno per la sua fragranza pulita e decisa e il suo nome botanico, Lavandula, deriva dal latino lavare, con lo stesso significato assunto in italiano. I vittoriani la consideravano un fiore vecchio stile, ma sempre meritatamente amato nonché indispensabile. La si poteva acquistare facilmente dai venditori di lavanda o dalle giovani fioraie, ma era raro che si comprasse come fiore da mazzo o da composizione per la casa, forse a causa del suo significato negativo. Invece, le casalinghe scrupolose mettevano mazzi di lavanda nei cassetti e dietro i libri e le giovani ne facevano scivolare qualche rametto fra le pieghe del loro corredo da sposa. I fiori secchi, cuciti in sacchetti di tulle rosa o viola chiusi con un nastro di velluto, erano un regalo adatto per nipoti e figliocce; le signore poi, infilavano sacchettini di lavanda nei corpetti come deodorante. L’acqua di lavanda di Yardley o di Perks spruzzata sul fazzoletto dava sollievo alla fronte calda di febbre, mentre bruciando la lavanda nella stanza di un malato si eliminava l’aria viziata.

*Testo tratto dal libro I messaggi segreti dei fiori di Mandy Kirkby.

Lavanda DIFFIDENZA

La canzone della lavandaComprate la dolce lavanda fiorita,
solo un penny per sedici steli.
Belle signore, non indugiate,
ho la lavanda fresca per voi.
Se la provate ritornerete,
dona dolcezza ai vostri vestiti,
fragranza al fazzoletto nel taschino,
solo un penni per sedici steli.
Cammino per le strade di Londra
con la vostra bella lavanda odorosa,
solo un penni per sedici steli.
Canto tradizionale